***Home - Blog Cambia Sannazzaro***

10 dicembre 2008

Grido di dolore per San Bernardino

Ecco quello che Vi raccontavo nell'ultimo post. Il gruppo di cittadini che ha scelto Cambia Sannazzaro come canale di comunicazione per esternare una preoccupazione relativamente ad uno dei simboli del nostro paese.

La Chiesa di San Bernardino, officiata dalla Confraternita dei Disciplinati; esistente già nel '600 fu ristrutturata nel 1782 dal marchese Luigi Malaspina, che ne finanziò i lavori.
La facciata dell'edificio è fatta in mattoni a vista con un frontone neoclassico e l' interno è ad aula unica, ritmato da lesene in finto marmo con capitelli ionici in stucco.
La decorazione ad affresco è opera di Paolo Maggi, pittore sannazzarese attivo attorno alla metà del secolo scorso fra Lomellina e Casalese; egli è anche l'autore dei due quadri agli altari laterali: un' Adorazione dei Magi e un dipinto con La Vergine, S. Rocco e San Sebastiano.
Nella Chiesa è conservato uno splendido organo Lingiardi. Il portale, recentemente restaurato, è costituito da formelle dello scultore Gasperini.
(dal sito www.sannazzaro.com)

San Bernardino che "lè lì, tac al quartier", da il nome anche alla prospicente via, ad un locale pubblico ed è indiscutibilmente uno dei simboli di Sannazzaro.
Proprio di fronte alla Chiesa ogni anno, al termine del settembre sannazzarese, si svolge la ormai famosa "cena sotto le stelle".
Tutto ciò per dire che la chiesa e la zona, sono da sempre un punto di riferimento per i sannazzaresi che vivono in un paese che, come la maggior parte dei centri lomellini, è abbastanza avara di opere architettoniche di un certo valore.
Forse Sannazzaro ne ha qualcuna di più e San Bernardino è una di queste.
Ho incontrato nei giorni scorsi un gruppo di concittadini.
Tutti i sannazzaresi sono affezionati a San Bernardino, ma loro, per motivazioni diverse, lo sono in maniera particolare.
Sono preoccupati e non poco ed il Blog da voce a tali preoccupazioni e ne amplifica il grido di dolore.
Il problema è che da qualche tempo si stanno verificando cadute di calcinacci e persino
di alcune tegole.
Lascio immaginare il rischio per l'incolumità delle persone e lascio immaginare l'ansia per chi ha a cuore il destino dello storico luogo di culto.
San Bernardino è stato oggetto di lavori di recupero circa 10 anni fa, lavori che hanno interessato solo il tetto e che sono stati progettati e diretti da Michele Debattista, l'attuale sindaco.
Ma dopo i lavori, si è assistito al distacco di parte dell'intonaco della volta che ha dovuto pertanto rimanere chiusa ai fedeli per un anno.
Non solo.
Ospiti, poco graditi, sono stati e lo sono ancora adesso i piccioni, quegli stessi volatili oggetto di uno studio da parte dell'Università di Pavia nel corso del 2003 che, tra le altre evidenze, riportava la necessità di proteggere con reti metalliche gli ingressi della Chiesa per evitare la nidifcazione e l'enorme quantità di guano depositato ovunque.
Lo studio, commissionato dall'Amministrazione Comunale, è costato alle tasche dei contribuenti qualche migliaia di euro.
Delle reti non si vide mai nemmeno l'ombra tanto che l'alta presenza dei volatili provocò successivamente lo sfondamento di alcuni vetri esterni, danneggiati dagli stessi volatili alla ricerca della via d'uscita dalla Chiesa.
I vetri, unitamente a qualche altra operazione di restauro, furono oggetto di un secondo intervento di recupero.
Chi ha pagato?
I primi lavori sono stati finanziati dalla Parrocchia, tramite l'accensione di un mutuo e di una sottoscrizione tra i sannazzaresi, mentre i secondi sono stati pagati sempre alla Parrocchia ma finanziati di fatto dal Comune, come detto precedentemente.
Adesso le transenne che vietano il passaggio nelle immediate vicinanze e che indicano molto bene il rischio che incorre l'Ente Parrocchia, sono il triste arredamento esterno che caratterizza San Bernardino ed ecco perchè il rammarico e lo sconforto per le migliaia di euro.
La mancanza del Presepe per il prossimo Santo Natale, completa il quadro desolante di uno dei simboli della sannazzaresità.
Cosa fare per far fronte a tale situazione?
Intanto non sminuire il problema, come invece ha fatto recentemente lo stesso Debattista (quest
a volta in veste di Sindaco).
Cosa accadrebbe se un coppo caduto dal tetto piombasse su un passante o su un mezzo mobile?
Chi, come si usa dire, andrebbe nelle grane?
Probabilmente il parrocco, in quanto San Bernardino è di proprietà della curia.
E' stata fatta una stima che parla di, largo circa, 35.000 euro per le opere più urgenti, tra le quali la messa in opera delle reti protettive.
L'edificio, come detto, è di proprietà ecclesiastica e quindi materialmente la spesa per il recupero deve essere effettuata dalla Parrocchia.
Tuttavia don Gialnluca adesso ha altre priorità: la chiesa Parrocchiale soffre anche lei e le crepe sul retro dell'edificio sono li a testimoniarlo.
Poi c'è la Casa Parrocchiale che va di fatto completamente ristrutturata. E poi c'è 'Oratorio, avviato al suo rilancio ma che necessita anch'esso di denaro fresco per il pieno recupero.
Una situazione, quella di San Bernardino, che si aggiunge quindi alla lista delle infrastrutture bisognose di intervento.
Siamo alla vigilia di due eventi importanti per la nostra comunità.
Il primo è il Santo Natale, ormai alle porte.
Il secondo sono le elezioni comunali, della prossima primavera.
Ecco in questo scenario lancio una proposta a questa Amministrazione, un'Amministrazione che con altri interventi sta contribuendo a modificare il volto di Sannazzaro: chiedere ad ENI un intervento finalizzato al recupero completo della Chiesa tanto amata dai sannazzaresi.
L'ENI potrebbe fregiarsi di aver investito sulla comunità, di aver speso dei quattrini per restituire agli abitanti di questo borgo della Lomellina uno dei suoi simboli.
Quegli stessi abitanti che potranno così percepire il beneficio della presenza in loco della multinazionale energetica e che ne saranno riconoscenti.
Sarebbe da un lato un bel regalo di Natale, dall'altro il termine di paragone per verificare chi ha a cuore veramente Sannazzaro ed i sannazzaresi.



Ancora la neve. Ma questa volta il servizio del Comune è sembrato preparato.
Devo dire che è già da un paio d'anni che avevo notato la cosa e anche oggi il Comune non si è fatto trovare impreprarato all'emergenza neve.
Nella mia via, estrema perferia del paese, alle 6,35 lo spazzanave era già
all'opera. Presto o tardi?
Tanto per avere un riferimento sia a Scaldasole (7.00) che e a Gropello (7.40) la neve era ancora presente e non rimossa nelle vie adicenti alla strada principale.
Speriamo poi che stavolta si ricordino anche di gettare il sale in prossimità del passaggio a livello di via del Contò, che dopo la recente nevicata si era trasformato in una pericolosa trappola di ghiaccio per pedoni e automobili.

E a proposito di Servizi comunali e del loro funzionamento Vi ricordo che è possibile partecipare alla prima Customer Satisfaction per misurare il livello di gradimento dei cittadini.