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23 novembre 2008

I nomadi se ne vanno : Ringraziamenti e qualche suggerimento


Gli amici informano il Blog: i nomadi (gli invasori) se ne sono andati. Il parcheggio dello stadio è adesso libero e il Comune ha installato delle catene provvisorie per chiudere l'ingresso all'area.

Adesso che l'emergenza è passata, vale la pena fare alcune considerazioni.
Anzituto i ringrazimenti
Voglio qui ringraziare (l'ho già fatto personalmente molto volentieri) il cittadino che si è opposto all'invasione dei servizi sanitari del campo sportivo quando i nomadi, il 18 novembre, sono arrivati.
Grazie a nome di tutta la comunità per questo gesto di coraggio.
Spero che i ringraziamenti gli siano pervenuti anche dalle istituzioni.
E' un ottimo esempio di come i cittadini devono iniziare a scendere in campo direttamente per difendere i propri diritti, le proprie infrastrutture. In ultima il proprio territorio.
Non faccio il suo nome, ma credo che non sia difficile capire chi è la persona.
Va bene protestare e lamentarsi, ma ci sono momenti in cui è sacrosanto intervenire direttamente per la tutela del territorio. Chi, se non coloro che vivono in un posto, è maggiormente interessato alla situazione? Questo a prescindere da cosa faccia o non faccia il Comune.
Avevo detto che questo era il momento per tirare fuori le palle. Bè, forse una volta tanto siamo riusciti a far rispettare la legge, ottenendo il rispetto dell'ordinanza di sgombero. Ocorre riconoscere che il Comune ha fatto la sua parte.
Passiamo ai suggerimenti
, perchè, vedete, il punto è che questi personaggi
torneranno.
Ve lo sottoscrivo qui.
Il tam tam è già partito, hanno trovato l'area adatta, asfaltata, all'ombra e nuova anche si.
La zona, anni fa, prima che fosse recintata, prima che si realizzasse il parco giochi adiacente al campo sportivo era luogo abituale di ritrovo per gli zingari.
Poi la recinzione, la creazione di un'area a verde attrezzata ha fatto si che l'area uscisse dalle mappe dei luoghi destinati ad accampamento abusivo dei nomadi.
Adesso, evidentemente dopo la creazione dell'utilissima arera a parcheggio riservata ai frequentatori del campo sportivo, è ritronara ad essere una delle possibile tappe in cui i nomadi ritengono di poter sostare.
Manca l'acqua, la corrente, i servizi.
Per loro sono un dettaglio. Ritengono che gli abitanti della zona e la vicinanza dello stadio possano colmare queste carenze.

Certe situazioni devono essere stroncate sul nascere.
Se non si interviene subito, nascono i ghetti, nascono le aree storicamente disagiate e degradate. Insomma le situazioni che marciscono e che conosciamo bene.
Cosa fare?
Bè, intanto un'ordinanza permanente che vieti la sosta ai nomadi, con dei bei cartelli in prossimità degli accessi al paese. Se già ci fosse questo divieto, esporlo n prossimità degli ingrssi in paese (vedi Gropello Cairoli). Se la giunta si oppone (chissà perchè...) a questo divieto che l'opposizione in Consiglio comunale si faccia sentire. Il Blog è anche a loro disposizione.
Poi l'invito alla cittadinanza a segnalare subito ai carabinieri e polizia locale la presenza di certi movimenti.
Proporre ad altri comuni (o alla regione ....o alla provincia) di valutare di attrezzare un'area ad uso consortile che sia isolata. E' assurdo lasciare i comuni da soli in queste situazioni che richiedono, invece, di essere affrontate in maniera sinergica e coordinata. Potrebbe essere la Provincia a farsene carico, ma sull'Ente Inutile o perso ogni speranza. Resta la Regione.
I nomadi non spariscono, torneranno e occorre organizzarsi.

Le catene non possono essere una soluzione, occorre vietare l'ingresso a queste carovane, occorre invitare la gente a segnalare quanto prima ai carabinieri o polizia locale il loro arrivo. Sono convolgi numerosi e molto visibili.

Detto questo, per evitare le solite idiote critiche di razzismo, ribadisco che il problema va risolto, dando loro ospitalità, ma in aree attrezzate, autogestite con verfica puntuale del rispetto delle regole pena lo sgombero.